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Le figurine Liebig hanno origine intorno alla metà del XIX secolo. In questo periodo in Francia si diffonde la "moda" di reclamizzare i propri prodotti regalando agli acquirenti diversi tipi di gadget – il più delle volte figurine stampate in bianco e nero oppure a colori attraverso la tecnica litografica. Solitamente tali figurine rappresentano le scene più varie e contemporaneamente promuovono un certo prodotto, vuoi direttamente nella vignetta, vuoi a tergo con scritte o messaggi pubblicitari diretti. A quel tempo erano ben poche le aziende che potessero permettersi una simile forma di pubblicità. Il barone Justus Von Liebig sceglie di adottare lui stesso il sistema delle figurine per promuovere il suo estratto di carne, prima regalandole ai clienti e poi distribuendole attraverso una vera e propria raccolta punti. Le prime due serie sono stampate in Francia e sono costituite rispettivamente da 16 e da 12 figurine, tutte di grande formato, raffiguranti la fabbrica dell'estratto di carne sita a Fray Bentos. Ad oggi la prima serie è considerata una vera rarità, mentre la seconda è quotata ben 1200 euro (listino Sanguinetti 2008). Negli anni successivi seguono numerosissime altre serie, edite in varie nazioni ed in lingue differenti: ci sono infatti serie di figurine edite in francese, tedesco, italiano, fiammingo, olandese, spagnolo. Non erano le uniche figurine in circolazione, ma la stampa ottenuta con la tecnica della cromolitografia fino a 12 colori, la cura dei dettagli, la realizzazione dei soggetti il più delle volte affidata a veri e propri artisti, la presenza di descrizioni curate ed approfondite a tergo e, non da meno, il fatto di essere sempre in importanti serie da 6, 12 o 18 figurine a tema, ne fecero subito una delle serie di figurine più ricercate ed amate. Retro di una figurina Fino ai primi anni del Novecento la pubblicità dell'estratto di carne è parte integrante della vignetta. Spesso l'immagine del vasetto dell'estratto di carne Liebig in un certo qual modo “partecipa” alla scenetta dipinta dall'artista. Dal 1930 in poi invece immagini e diciture pubblicitarie sono limitate al retro della figurina, mentre l'intera parte frontale è riservata alla vignetta, dai temi più disparati, completamente dissociata dal prodotto Liebig. Resta soltanto la firma del barone Von Liebig posta solitamente in un angolo all'interno della cornice, in modo assai discreto. Il tutto procede fino al 1974, anno in cui cessa la produzione di figurine. ( fonte Wikipedia )
Il cursus publicus dell'antica Roma, come altri sistemi di trasmissione dei messaggi fino al '500, erano riservati alle corrispondenze ufficiali: i privati dovevano approfittare di qualche viandante o pagare un espresso, cioè una persona espressamente incaricata. Solo nel '500 si ebbero i primi servizi di posta disponibili al pubblico, ma con tariffe alquanto elevate e complicate, essendo calcolate in base alla distanza, al numero di fogli e al peso. La prima razionalizzazione dei sistemi postali, con l'adozione di bollature e norme precise, si ebbe con la Rivoluzione Francese, e fu estesa in Europa da Napoleone. Nel 1839 la grande riforma postale inglese di Rowland Hill introdusse la tariffa uniforme per tutto lo stato, molto bassa e calcolata solo in base al peso, che consentiva anche l'affrancatura anticipata mediante il francobollo. L'ultima complicazione, le tariffe per l'estero diverse per ciascun Paese, scomparve con la creazione dell'Unione Postale Universale, un'unica convenzione postale che considerava "un solo territorio"tutte le nazioni aderenti. Anche se da metà '800 iniziò la diffusione del telegrafo e poi del telefono, la lettera rimase sino a metà '900 la comunicazione per eccellenza, sia a livello commerciale che famigliare, per cui furono utilizzati tutti i mezzi di trasporto disponibili, dal treno alla nave, dall'aereo fino ai piccioni viaggiatori ed ai sommergibili.
La Posta
Le tappe della Posta in Italia:
° La Raccomandazione (XVII Secolo)
° Il vaglia postale (Stati Sardi 1° gennaio 1841)
° La cartolina postale (1°gennaio 1874)
° I titoli di credito postali (precursori dei traveller's chèque,1° gennaio 1974)
° Istituzione ed adesione all'Unione generale delle Poste, su progetto di Heinrich van Stephan (1°luglio 1875 dal 1879 Unione Postale Universale)
° Le Casse di Risparmio postale, volute da Quintino Sella (1876)
° I pacchi postali (1° ottobre 1881)
° Il biglietto postale (1° agosto 1889)
° La riscossione crediti (1° agosto 1889)
° La spedizione contro assegno (21 luglio 1890)
° Il recapito espresso (21 luglio 1890)
° Il coupon reponse internazionale (1°ottobre 1907)
° La posta pneumatica (marzo 1913)
° I conti correnti postali (15 ottobre 1918)
° I buoni postali fruttiferi (1° marzo 1925)
° La posta aereo (1°aprile 1926, primo esperimento ufficiale 30 ottobre 1911)
° L'aerogramma (31 marzo 1925)
° Il CAI o postacelere (1°gennaio 1983)
° Il facsimile o fax (1°gennaio 1984)
° Postel, o posta elettronica (settembre 1987)
Il Telegrafo
La trasmissione di messaggi a distanza a mezzo di segnali,specie da navi, è molto antica, ed ebbe la sua massima espressione con il telegrafo ottico del francese Chappe, mediante una successione di stazioni,solitamente poste su torri ed alture, dotate di bracci mobili che consentivano 252 posizioni corrispondenti a lettere e cifre: la prima linea, inaugurata tra Parigi e Lilla nel 1794, copriva i 200 Km. in due minuti, ovviamente di giorno.Ma la soluzione ottimale venne dal telegrafo elettrico, messo a punto da Samuel F. B. Morse nel 1837, che consentiva la trasmissione su un circuito dedicato di segnali brevi (punti) o lunghi (linee) che in base ad un apposito codice componevano lettere e cifre. La prima linea fu inaugurata il24 maggio 1844 fra Washington e Baltimora: la prima in Italia fu attivata due anni dopo nel Granducato di Toscana, tra Livorno e Firenze. L'iniziale sistema di trasmissione mediante un tasto, con la necessità di codificare e decodificare i messaggi, fu superato con i perfezionamenti di Hughes (1855) e Baudot (1874), che prevedevano l'impiego di tastiere di tipo dattilografo. La necessità di scrivere testi concisi per contenere i costi, essendo le tariffe calcolate per parola, ha sempre limitato l'uso del telegrafo, malgrado alcune gradevoli iniziative come i telegrammi augurali, consegnati in buste e su moduli illustrati.
Il Telefono
La trasmissione a distanza di voci e suoni su un circuito elettrico dedicato , in modo bidirezionale,fu ideata da Antonio Meucci nel 1871, brevettata e realizzata da A.Graham Bell nel 1876 e successivamente sviluppata e perfezionata da Thomas A. Edisone altri,nella sua versione più semplice consisteva in due microfoni e due ricevitori collegati tra di loro. La prima linea pubblica fu attivata a New Haven nel 1878, ed era dotata di un centralino manuale di smistamento per collegare fra loro i 25 utenti. Nel 1891 fu introdotto il centralino automatico basato su selettori elettromeccanici; ai primi del '900 l'apparecchio Steowger inaugurò il disco combinatore, che comandava distanza i selettori senza intervento dell'operatore; nel 1918 la multifrequenza consentì più collegamenti sulla stessa linea; grande sviluppo venne dall'adozione dei cavi coassiali (1936), dai cavi intercontinentali (1956), dall'uso dei satelliti (1962) e soprattutto dalla diffusione dei telefoni cellulari. Agli inizi la telefonia era affidata alle Poste, che utilizzarono speciali bollettini o "carte telefoniche" per il pagamento delle chiamate dalle cabine pubbliche, sostituiti all'inizio del'900 dai gettoni, rimasti in uso fino all'introduzione delle schede magnetiche, sperimentate per la prima volta proprio in Italia nel maggio 1976 a Roma, nel posto telefonico pubblico del Galoppatoio di Villa Borghese.
La Radio
La trasmissione a distanza di segnali senza la necessità di apposite linee fu ottenuto da Guglielmo Marconi per la prima volta nel 1895 sfruttando le onde elettromagnetiche scoperte da Heinrich Hertz nel 1887: il messaggio (morse, audio, o anche video) viene convertito in segnale elettrico e utilizzato per modulare un'onda radio, di frequenza adatta alla comunicazione.Trasferitosi a Londra, dove nel giugno del 1896 depositò il suo primo brevetto, Marconi stabilì le prime comunicazioni radiotelegrafiche fra Gran Bretagna e Francia, e nel 1901 dimostrò la possibilità di superare la curvatura terrestre trasmettendo segnali attraverso il nord Atlantico, fra la Cornovaglia e Terranova. La sua invenzione ebbe subito notevoli applicazioni, soprattutto a scopi militari durante le guerre mondiali e nella navigazione: lo stesso Marconi, dotato di notevoli capacità imprenditoriali, istituì il primo servizio pubblico di radiotelegrafia transatlantica. I passi successivi furono la radiofonia,per la diffusione pubblica di parole e musica, il cui primo esperimento fu condotto da Marconi nel 1924, e la radiotelefonia, che è la base dei walkie-talkie e dei telefoni cellulari.
La Telematica
L'introduzione della telefonia, ormai diffusa capillarmente in tutto il mondo, dalla trasmissione digitale (1962) e l'adozione di centrali telefoniche elettroniche, d linee a fibre ottiche e di sistemi di selezione a frequenza ha trasformato la rete telefonica in un sistema telematico capace di offrire un gran numero di servizi nella trasmissione di dati, dal facsimile ( o fax ) al Videotel. A questo si è aggiunto si è aggiunto lo sviluppo dei calcolatori elettronici che, giunti nel 1975 alla quarta generazione grazie alla introduzione dei microprocessori, anno dato vita a modelli sempre più compatti ed economici fino a realizzare nel 1977 con il personal computer uno strumento alla portata di tutti, utilizzabile non solo per l'elaborazione dei dati ma anche come terminale intelligente in sistemi più ampi. Un sistema integrato mondiale di interconnessione fra il computer e queste reti locali è Internet, derivato dal progetto strategico statunitense Arpanet degli anni '60, diffusosi dal 1984 in ambito universitario grazie alla National Scienze Foundation e poi sviluppatosi gradualmente fino a diventare il più esteso sistema integrato di comunicazione digitale.